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Vaginosi batterica

La vaginosi batterica è una patologia molto comune che interessa circa il 20-50% delle donne che si recano ad una visita ginecologica per una sintomatologia genito-urinaria. Questa infezione si presenta anche nel 30% delle gestanti nel corso del 2° - 3° trimestre di gravidanza, e nel 20-30% delle donne sessualmente attive. Alla base delle vaginosi batteriche vi è un quadro di dismicrobismo vaginale caratterizzato da aumento del pH e diminuzione o assenza di crescita lattobacillare; questa situazione favorisce la colonizzazione di germi quali Gardnerella vaginalis, Mycoplasma hominis e batteri anaerobi (Mobilincus, Peptostreptococcus, Bacterioides, Eubacterium). E’ una sindrome clinica caratterizzata da aumento di perdite vaginali, in assenza di segni di flogosi. L’ispezione del vestibolo e della vagina evidenzia una copiosa secrezione bianco-grigiastra, fluida, spesso con bolle gassose e dal caratteristico odore di pesce avariato. Può produrre complicanze ginecologiche ( cervicite purulenta, endometrite, malattia infiammatoria pelvica, sterilità ) ed ostetriche ( aborti spontanei, infezioni amniocoriali, parti pretermine, feti di basso peso alla nascita, endometrite post partum ). Il trattamento farmacologico mediante terapia locale e/o sistemica è indicato nelle pazienti sintomatiche e specialmente in donne gravide od in attesa di intervento chirurgico. In alcuni casi l’impiego di antinfiammatori quali Ibuprofene isobutanolammonio favorisce la guarigione ed il ripristino del normale ecosistema vaginale. L’Ibuprofene isobutanolammonio, infatti, riduce di circa il 50% l’adesività della Gardnerella vaginalis alle cellule della mucosa vaginale che risultano pertanto meno colonizzate da questo batterio.( Xagena2002 )